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ABSTRACT Convegno DSA - Troina - 13, 14 Settembre 2013

ABSTRACT

CONVEGNO DSA TROINA 13 e 14 Settembre 2013

 

Il convegno, che prevede la collaborazione delle quattro Università siciliane e delle principali associazioni, ha costituito un'occasione per un confronto e un aggiornamento e per delineare proposte operative sulle tematiche attuali dei DSA e dei BES, nelle loro implicazioni inerenti la ricerca, la diagnosi, l'intervento, lo screening, la scuola e la famiglia.

 

PROGRAMMA DEL CORSO

  • VENERDI' 13 SETTEMBRE

 

Ore 8,45 - REGISTRAZIONE

 

Ore 9,15 - SALUTI
Mario Zappia(Direttore Generale IRCCS Oasi) 
Michelangelo Condorelli(Direttore Sanitario IRCCS Oasi) 
Maurizio Elia(Vice Direttore Scientifico IRCCS Oasi) 
Sebastiano Venezia(Sindaco di Troina) 
Lucia Borsellino(Assessore Regionale alla Salute) 
Paolo Bozzaro(Ordine degli Psicologi Regione Sicilia)
Anna Maria Pepi(Università di Palermo, AIRIPA, CNIS Sicilia Occidentale)
Maria Luisa Altomonte (Dir. Gen. Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia) 
Raffaele Zarbo (Dirigente Ufficio Scolastico Provinciale di Enna)
Lucia Lozupone (CNIS Sicilia Orientale)
Maria Rosa Paterniti (Presidente Federazione Logopedisti Italiani - Sicilia)
Grazia Restuccia(AID Sicilia)

 

RELAZIONI

Moderatore: Serafino Buono (IRCCS Oasi) 
Relatori:
Raffaele Ciambrone (Miur) La via italiana all'inclusione: strumenti di intervento per i BES.
Giacomo Stella (Università di Modena e Reggio Emilia) La dislessia e le dislessie. Un unico fattore e molteplici manifestazioni.
Pierluigi Zoccolotti (Università di Roma) Caratteristiche del disturbo della scrittura nella lingua italiana.
Daniela Lucangeli (Università di Padova, Presidente CNIS) Lerrore intelligente.

 

Ore 12,00 - 12,45 DIBATTITO

 

Ore 12,45 - 13,00 Indirizzo di Saluto di P. Luigi Ferlauto - Fondatore e Presidente Oasi

 

Ore 13,00 - 14,30 PAUSA

 

Ore 14,30 - 16,30 SIMPOSI PARALLELI - VISUALIZZA

Moderatori:
Sebastiano A. Musumeci (IRCCS Troina)
Giuseppe Zanniello (Università di Palermo)
Rosalba Larcan (Università di Messina)

 

Ore 16,30 - 18,00 SESSIONI PARALLELE - VISUALIZZA

Ricerca, Diagnosi, Intervento, Screening, Scuola, Famiglia

Moderatori e discussant:
Maria Teresa Amata (IRCCS Oasi) 
Francesca Cuzzocrea (Università di Messina)
Franco Di Martino (ASP Ragusa)
Vita Mongelli (IRCCS Oasi)
Angela Rapicavoli (Ufficio Scolastico Provinciale - Catania)

 

Ore 18,00 - 19,00 SPETTACOLO di Pupi siciliani Centro diurno adolescenti Caltagirone

 

 

SABATO 14 SETTEMBRE

Ore 8,30 SESSIONE POSTER

 

Ore 9,30 RELAZIONI
Moderatore: Santo Di Nuovo (Università di Catania)

Relatori
Michele Mazzocco (University of Minnesota, Institute of Child Development)How dyscalculia differs from other mathematics difficulties
Renzo Vianello (Università di Padova) Funzionamento Intellettivo Limite e Disturbi Specifici dell'Apprendimento
Dario Ianes (Libera Università di Bolzano, Edizioni Centro Studi Erickson).Bisogni educativi speciali e ICF.

 

Ore 12,00 TAVOLA ROTONDA 
DSA e BES criticità e punti di forza in ambito scolastico
Moderatore: Anna Maria Pepi
Interventi di: Giombattista Amenta, Raffaele Ciambrone, Agata Di Luca, Maurizio Gentile,  Giuseppe Zanniello.

 

Ore 13,30 - CHIUSURA LAVORI E RITIRO ATTESTATI

 

ABSTRACT

 

Raffaele Ciambrone: “La via italiana all’inclusione: strumenti di intervento per i BES”

Il Dott. Ciambrone (MIUR) ha curato i testi normativi della legge 170/2010 e la circolare sui BES emanata a Giugno 2013. Risponde alle provocazioni sollevate dalla comunità scolastica sostenendo che la circolare sui BES non ha come fine indiretto il taglio dei posti di sostegno, poichè gli stessi negli ultimi anni sono aumentati di 7000 unità. Riguardo alla polemica “disabile lieve sarà considerato BES?”, risponde che tutte le procedure per la diagnosi delle disabilità sono rimaste invariate, pertanto in nessun modo sarà possibile alterare gli iter delle certificazioni per effetto della circolare ministeriale. Tra i BES rientrano tutte le difficoltà che gli alunni incontrano nel processo di apprendimento e non è necessario predisporre un PDP per ogni alunno in difficoltà. Pensando ad esempio agli alunni stranieri, può essere sufficiente adattare la programmazione e le attività per un rapido recupero delle lacune linguistiche. Nel caso invece di alunni con difficoltà più serie, è opportuno predisporre il PDP. Il documento va redatto da un team composto da Dirigente scolastico, consiglio di interclasse e famiglia. Le azioni di intervento sugli alunni sono  a carico degli insegnanti curriculari, per i quali si auspica l’organizzazione di corsi di aggiornamento di psicopedagogia e strategie per l’inclusione della realtà scolastica.

 

Giacomo Stella:  “La dislessia e le dislessie. Un unico fattore e molteplici manifestazioni.”

La dislessia presenta numerosi sottotipi, che, di fatto, non serve conoscere per lo svolgimento dell’attività didattica a scuola. Dagli studi è emerso che la dislessia è più frequente dove il sistema della lingua parlata è in difficile rapporto con il sistema della lingua scritta (teoria della grana). Le neuroscienze sostengono l’esistenza di più forme di apprendimento. Quest’ultimo si distingue principalmente in ESPLICITO (es. ti insegno a scrivere, ti insegno le tabelline) e IMPLICITO (inconsapevole, memoria procedurale, memoria dichiarativa). La chiave dell’apprendimento è l’esperienza: l’apprendimento infatti rappresenta l’incremento dell’efficienza delle risposte in seguito all’esperienza. Il processo di lettura per noi è di tipo FOVeale, ovvero mettiamo a fuoco un punto del testo e la messa a fuoco tende a ridursi man mano che la distanza radiale dal punto aumenta. Inoltre con l’esperienza la lettura diventa paraFOVeale, cioà si tende a mettere a fuoco anche nello spazio prossimale, in direzione del senso di lettura.

 

Pierluigi Zoccolotti: “Caratteristiche del disturbo della scrittura nella lingua italiana.”

Approfondisce la tematica del disturbo della scrittura. Il DDO è un test utile per effettuare uno screening sui vari disturbi della scrittura e consente di presentare numerosi esercizi che mettono in evidenza la tipologia ricorrente di errore, come quello fono logicamente plausibile, che è molto difficile da correggere.

 

Daniela Lucangeli: “L’errore intelligente”

L’apprendimento passivo spegne la creatività, la noia inibisce l’apprendimento.

I principali processi coinvolti nell’apprendimento sono:

  • da fuori a dentro (apprendo)
  • da dentro a dentro (elaboro)
  • da dentro a fuori (produco)

 

Gli errori che commettiamo dipendono dal dominio di riferimento. Nel dominio dei numeri, ad esempio è difficile ricordare una sequenza molto lunga, in quello delle parole invece riusciamo con più facilità. Gli errori sono molto ricordati dal sistema cognitivo, perché l’errore viene ripetuto a seguito della richiesta di rifare l’esercizio da parte dell’insegnante. L’esercizio, pertanto, va ripetuto dopo aver trovato la strategia contenitiva dell’errore. L’errore contiene emozioni come: paura, soddisfazione (se non commesso o se commesso e non notato), ansia.

 

 

DSA e BES: diritti e supporti

Carolina Tomasi

IRCCS Associazione Oasi Maria SS Troina EN

 

In Italia, i BES non sono definiti in alcuna normativa primaria; sono una categorizzazione pedagogica, ripresa dalla normativa degli Special Educational Needs e degli Special and Educational and Disability Act del 2001 (Irlanda). Ianes concettualizza il BES come macro-categoria includente ogni possibile difficoltà educativa e dell'apprendimento affermando che i criteri dell' ICF possono servire per fotografare le diverse difficoltà e la complessità dei reali bisogni presenti nella classe. La Circolare Ministeriale n.8/2013 specifica che ogni alunno con continuità o per determinati periodi può manifestare bisogni educativi speciali, rispetto ai quali è auspicabile che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta e le misure dispensative e compensative necessarie. Esportare categorie nominative di altri Paesi, però, è complesso e rischioso sul piano giuridico-amministrativo. La direttiva ministeriale sui BES parla di “applicazione degli strumenti compensativi  e delle misure dispensative”, previste dalla Legge 1 70/2010, anche ai BES e della necessità di certificazioni pubbliche di tali allievi. Le misure dispensative e compensative, in applicazione alla normativa della personalizzazione di cui alla Legge 53/2003 sono un diritto di tutti gli allievi (non soltanto di quelli certificabili), ai BES cosi come ai DSA sono inoltre riconosciuti strumenti e misure che possono incidere sulla valutazione finale (L. 170/2010).

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Assessment neuropsicologico nei DSA: un confronto con il Disturbo della Coordinazione Motoria

Santina Città

IRCCS Associazione Oasi Maria SS Troina EN

 

Diversi studi hanno mostrato un'associazione tra Disturbo della Coordinazione Motoria (DCM) e Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA): le persone con DCM presentano difatti un accresciuto rischio di deficit attentivi, lacune nella memoria di lavoro, nonché difficoltà di letto-scrittura e calcolo. Secondo alcune impostazioni teoriche (teoria "dell'embodied cognition") i processi cognitivi maturerebbero anche grazie all'interazione corpo ambiente. Le attività motorie, quali il conteggio sarebbero, ad esempio, alla base dello sviluppo di un'adeguata rappresentazione mentale del concetto di numero; le abilità matematiche si accrescerebbero quindi anche in relazione allo sviluppo dei processi sensori motori. Diversi studi hanno anche esplorato la relazione tra DCM e difficoltà di letto-scrittura. Il presente studio esplora le abilità sensori-motorie e prassico-costruttive. Mediante appositi strumenti neuropsicologici standardizzati, in relazione alla presenza di DCM, in campioni di persone con e senza DSA e DCM, diagnosticati secondo i

criteri del DSM IV-TR

 

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Valutazione e trattamento degli aspetti metafonologici nei DSA

Grazia Silvana Suraniti; Vincenzo Neri

IRCCS Associazione Oasi Maria SS Troina EN

 

La dislessia evolutiva è generalmente definita come un diserbo caratterizzato da gravi difficoltà nell'accuratezza e nella fluidità della lettura che sono persistenti e resistenti alle usuali misure di insegnamento e agli sforzi di recupero. Diverse evidenze scientifiche sostengono l'ipotesi che il deficit di base sia nella elaborazione fonologica che deriva da rappresentazioni fonologiche mal specificate (Snowling, 2000). Secondo numerosi autori, il deficit "nucleare"della Dislessia Evolutiva, consisterebbe in una mancanza di automatizzazione dei processi di "decodifica" e  in qualche misura  di quelli ad "accesso lessicale". La competenza metafonologica viene definita come "capacità di percepire e riconoscere i suoni per  via uditiva e i fenomeni che compongono le parole del linguaggio operando adeguate trasformazioni con gli stessi. All'interno della componente metafonologica, i compiti possono comprendere diverse sotto abilità che possono essere collegate in vari modi per l'acquisizione delle competenze di lettura e di ortografia. L'uso di una tale varietà di compiti rende difficile l'individuazione, l’interpretazione dei risultati in relazione al trattamento di tali disturbi. Il contributo propone una disamina rispetto all’efficacia dei programmi di trattamento riportati in letteratura.

 

 

Screening DSA

Marco M. Leonardi - Serafino Buono – Francesco Di Blasi – Santo Di Nuovo

AID sezione Caltanissetta

IRCCS OASI Maria SS Troina EN

Università di Catania

 

Questo contributo descrive un progetto di screening sui DSA effettuato nulla provincia di Caltanissetta nell'anno scolastico 2011/2012  in 23 istituti. Il campione indagato è composto da 1870 alunni appartenenti alla 3a classe della scuola primaria ed alle prime classi della scuola secondaria di primo e secondo grado. In tutti gli alunni sono state valutate le capacità di letto-scrittura c calcolo attraverso prove standardizzate. La percentuale dei casi emersi sospetti DSA è stata del 6.7% pari a 125 alunni. A distanza di un anno dalla conclusione del progetto è stata effettuata una seconda indagine che ha coinvolto 109 alunni dei 125 emersi a rischio. Questo secondo step della ricerca ha messo in luce che soltanto 39 (pari al 35%) dei genitori degli alunni segnalati hanno fatto effettuare I'iter diagnostico ai propri figli. Dei 39 alunni, 34 hanno consegnato la diagnosi a scuola, mentre 5 non sono stati diagnosticati ufficialmente e gli insegnanti sostengono che i genitori non abbiano in realtà presentato la diagnosi scuola. Per quando riguarda il campione che non ha effettuato I'iter diagnostico, il 32% della scuola secondaria di primo grado ed il 41% della scuola secondaria di secondo grado è stato bocciato, si è ritirato o ha cambiato scuola.

 

Profili di Personalità in bambini dislessici: un'analisi tramite il Big Five Questionnaire

 

Antonella Gagliano, Marco Lamberti, Maria Boncoddo, Rosamaria Siracusano, Tiziana Calarese, Giovanna llardo, Domenica Fidi, Rosa Grosso, Massimo Ciuffo, Simona Rosina, Clemente Cedro, Eva Germanò,

Università degli Studi di Messina, Unità dì Neuropsichiatria Infantile AOU Policlinico G. Martino

 

La nostra ricerca indaga i profili della personalità di 65 lettori dislessici (36 maschi e 29 femmine; di età compresa tra 8 e 14 anni) e di 70 normolettori utilizzando il Big Five Questionnaire (BFQ-versione italiana). Il BFQ esplora cinque dimensioni principali dei tratti della personalità: Amicalità(A), Stabilità Emotiva(1), Apertura Mentale (M), Energia (E) e Coscienziosità (C). Comparati al gruppo di controllo, i soggetti dislessici del nostro campione presentano bassi punteggi nelle dimensioni M, C e A. Complessivamente mostrano tratti di personalità caratterizzati da minore originalità e creatività, controllo meno efficace delle loro reazioni emozionali, umore incostante e sentimenti negativi. Inoltre dai calcoli di correlazione tra le variabili esaminate emerge che i lettori dislessici che avevano beneficiato di un supporto didattico pomeridiano per un periodo più prolungato mostravano punteggi più elevati nelle dimensioni 1, A e C (p<0.05). Ciò suggerisce che un adeguato supporto può positivamente influire sullo sviluppo di tratti di personalità quali coscienziosità ed amicalità e rinforzare la stabilità emotiva. Infine, emerge che il dominio l è correlato (p<0.05) anche con l'età della diagnosi: il ritardo della formulazione della diagnosi influenza la successiva stabilità emotiva. Il nostro studio suggerisce che la dislessia e i fallimenti scolastici porrebbero a lungo termine influenzare negativamente le esperienze emotive e i tratti di personalità.

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La Pedagogia Clinica: un intervento di aiuto per la persona con DSA/BES

Rita Calderone, Melissa Dinatale, Daniela Giuddrida, Silene Triscari

Associazione “CHInelCHE”

La Pedagogia Clinica considera la persona il primo Ambiente di Apprendimento. Vivere gli apprendimenti in uno stretto collegamento tra corpo-mente-cuore, vuol dire rendere la persona nella sua totalità consapevole dell'esistenza dell'apprendimento come fonte della conoscenza e dello sviluppo metacognitivo. Per sostenere la persona con DSA/BES e migliorare l’apprendimento, la Pedagogia Clinica ponendo in rilievo il PAD, Potenzialità/Abilità/Disponibilità, rende fluido ed emotivamente consapevole l'Ambiente di Apprendimento. Lo scopo è modificare il concetto che la persona ha di sé, di liberarla dagli onori fino al raggiungimento del proprio equilibrio, funzionale all'atto di apprendere, all'atto di partecipare concretamente alla vita e alla quotidianità. Occupandosi in modo olistico della persona, l'intento è quello di delineare un mirato intervento di aiuto. Nel presente lavoro, gli esperti di pedagogia clinica dell'Associazione CHlnelCHE mettono in evidenza come l'esperienza di L., con un evidente scialorrea presente durante la decodifica scrittoria, e di M., con inibizione nelle relazioni sociali, ha permesso il miglioramento del disagio attraverso metodi pedagogico clinici: Edumovement, Educromo, BonGeste, Prismograph, Eucalculia, Ritmo Fonico, Coreografia Fonetica, Vibro-vocale. Di conseguenza l'intervento di aiuto non guarda al disturbo ma armonizza la persona nella sua globalità per avviarla alla conquista di nuove abilità.

 

data: 
Giovedì, Novembre 21, 2013 - 17:45